Potete darmi un spiegazione più dettagliata sul concetto della giusta "rotazione della scorta", per avere un magazzino sempre snello?

    RISPOSTA
    Innanzi tutto bisogna definire l'indice di rotazione di ciascun codice, determinando il livello di incidenza, sia esso alto o basso; ovviamente, per ciascun codice, si opererà in maniera differente, a seconda del grado di rotazione.
    Altro aspetto fondamentale: la metodologia di produzione. La casistica offre differenti ipotesi di lavoro:

    - kanban (Sistema "in traino" o "pull", secondo il quale l'ordine di un lotto di rifornimento viene emesso solo quando un lotto precedente è prelevato)

    - sistema a punto di riordino (Sistema "in traino/tirato" o "pull" per la gestione di una scorta, che prevede l'emissione di un ordine di rifornimento quando il livello di scorta è disceso al disotto di un certo valore, detto punto di riordino o scorta minima)

    - sistema push (Sistema nel quale gli ordini di produzione/approvvigionamento sono generati dalla programmazione per anticipare o correggere gli scostamenti della domanda)

    La scelta della metodologia da applicare all'interno della propria Azienda dipende da fattori strategici interni, dalla tipologia stessa dei prodotti, dalla stagionalità, dalla catena logistica di distribuzione.

    Riferendosi, invece, alla gestione in fase di picking della scelta del prodotto da prelevare, la tipologia di regole da applicare è strettamente connessa al prodotto stesso, per cui avremo una gestione:

    - FIFO (first in, first out)

    oppure

    - LIFO (last in, first out)

    La gestione FIFO è ovviamente la più praticata e si applica tenendo una tracciabilità del lotto di produzione e quindi, in fase di picking, si preleva (a parità di codice) il prodotto del lotto più antico presente in magazzino.

    Tutto quanto sopra descritto è comunque strettamente legato alle caratteristiche del successivo punto della catena logistica, con particolare riferimento al potere contrattuale che l'Azienda detiene nei confronti del distributore e/o Cliente. Ovviamente, se il JIT (Just in Time) offre vantaggi al Cliente, in termini di volumetria di magazzino, analoghi sono gli svantaggi che incidono sul produttore, che quindi rischia di veder esplodere il proprio magazzino.

    In questo caso, pertanto, è preferibile poter ottenere i minori disagi possibili dalla politica del JIT, nei confronti del Cliente o del Distributore.

    Non sempre le Aziende sono in grado di prendere queste decisioni strategiche in autonomia, ma spesso si rende necessario l'intervento di un consulente di Logistica per determinare i correttivi necessari sul piano operativo, gestionale ed impiantistico.