Intelligenza artificiale e robotica, un binomio da temere o innovazione pura?
Di Davide Boaglio, Area Sales Manager Italy, Mobile Industrial Robots
L’unione fra robotica, automazione e tutte le più recenti tecnologie sta ridisegnando nuovi modelli
di business industriali, cambiando in modo radicale gli schemi e i flussi di lavoro. Nel mezzo di
questo insieme si inserisceunanuova componente che promette di fare da collante, con l’obiettivo
di implementare e ottimizzare i processi di funzionamento: l’intelligenza artificiale (IA).
L’IAsta originando un forte impatto nella sfera tecnologica di fine decennio, affacciandosi già da un
po’ di tempo in tantissimi ambiti oltre che all’automazione e robotica. Possiamo elencare i suoi
molteplici utilizziin ambito automotive, infatti con lo sviluppo delle vetture a guida autonoma è
necessario quel qualcosa in più che sappia valutare e decidere meglio di quanto non possa fare
un, seppur sofisticato, software.Anche nell’ambito della sicurezza l’IAtraccia nuovi percorsi
trovando largo impiego: quanti sistemi di antintrusione o antincendio sono governati da un sistema
che vede, pensa, valuta e agisce autonomamente?Viene addirittura ampiamente utilizzata
nell’universo finanziario per l’analisi dei flussi di denaro, lostudio dei pattern comportamentalidel
cliente, previsioni e consulenza in tempo reale tramite robot advisor, tanto per citarne alcuni.
L’ultimo traguardo della robotica ha permesso di coniare il vocabolo che identifica l’unione fra robot
e collaborazione: cobot. Cobot significa robot collaborativo, che collabora a stretto contatto con
l’uomo. Con l’IA il cobot osserva e impara dai gesti umani creando un archivio dei processi
appresi: il machine learning.I robot lavorano così in affiancamento con i colleghi umani per creare
ambienti di lavoro altamente produttivi automatizzando la produzione o addirittura la
movimentazione di materiali.
Non è necessario preoccuparsi per l’IA, l’uomo sarà sempre al centro di tutto
Come tutte le innovazioni tecnologiche anche l’IA riscuote una certa diffidenza e preoccupazione
verso tutti i possibili utilizzi futuri, specialmente in campo lavorativo, dove impera il pensiero che
l’IA – come i robot –potranno togliere il lavoro all’uomo. Ogni nuova tecnologia, va utilizzata con
etica e responsabilità per essere di ausilio e per migliorare la vita. Nel caso specifico della
logistica, l’IA rappresenta solo una singola tessera di un mosaico ben più grande, poiché la
robotica e l’automazione tramite l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale andranno a sostituire la figura
umana nelle sue mansioni più elementari, ma allo stesso tempo permetterà ai lavoratoridi svolgere
compiti di maggior valore.
L’interpretazione di MiR del connubio fra robot e AI
In MiR abbiamo saputo combinare motion control, robotica e intelligenza artificialeper creare un
prodotto destinato alla logistica che guarda verso la sicurezza, l’affidabilità e la completa
autonomia. I nostri robot mobili autonomi (AMR) sono in grado infatti di sollevare e trasportare
diversi tipi di carichi, alleviando il personale da compiti di trasporto pesanti, monotoni e ripetitivi.
Tuttavia, da soloil robot non può più bastare, sebbene possa disporre del più sofisticato software,
non sarà mai in grado di reagire correttamente a seconda delle situazioni percepite, ma lo farà
prevedibilmente sempre allo stesso modo.
In ambienti complessi e altamente dinamici, come quelli in cui coesistono veicoli a guida
automatica (AGV) che non possono deviare dal loro percorso fisso o carrelli elevatori guidati dal
personale, la capacità di manovra del robot può essere limitata. I meccanismi di sicurezza degli
AGV sono generalmente limitati a soste forzate quando si incontrano ostacoli, lo stesso può
succedere per gli AMR.
Con l’introduzione dell’IA nella programmazione nei nostri AMR, ogni dispositivo può avere molte
più reazioni generate dalla possibilità di valutare la situazione di volta in volta. Ad esempio, su un
percorso di movimentazione stabilito, nell’arco temporale di 8 ore, il robot si può trovare davanti a
moltissime variabili: incroci con altri dispositivi, materiale temporaneamente presente sulla linea di
percorso, persone in movimento, ecc. Normalmente il robot è costretto a tentare di aggirare
l’ostacolo oppure fermarsi o retrocedere e attendere la condizione favorevole, invece il robot dotato
di IA può, in tempo reale, decidere in base alla situazione sedeviare il percorso, ricalcolarlo
completamente oppure attendere brevemente per poi riprendere il movimento.
Grazie a funzionalità di IA incorporate nel software,in MiR abbiamo sviluppato un sistema che
utilizza, oltre che sensori, telecamere e scanner laser presenti sui robot, anche delle telecamere
fisse posizionate in punti strategici. Le telecamere fisse MiR AI Camerainteragendo con gli AMR
fungono da “terzo occhio” e sono in grado di comunicare tutte le variabili di percorso da una
prospettiva fissa, fornendo in anticipo al robot i dati utili per prevedere gli ostacoli e decidere ogni
tipo di manovra differente da quelle di routine. Eventuali incroci con angolo di visuale cieca,
avvicinamento di persone o altre situazioni possono essere superate senza problemi
massimizzando il livello di sicurezza e ottimizzando la pianificazione di percorso.
Se parliamo di telecamere non si può non pensare al GDPR e alla normativa sulla privacy in fatto
di immagini e video.Le telecamere MIR sono conformi a tutte le normative di tutela della privacy
dal momento che non vengono effettuate riprese video vere e proprie e non vi è acquisizione di
immagini. Le sequenze riprese vengono elaborate in forme, dimensioni e colori, quindi classificate
in categorie specifiche, come oggetti fissi o in movimento, e utilizzate per le decisioni che il robot
dovrà prendere per proseguire l’itinerario. I dati video acquisiti non violerannomai le normative
sulla privacy, poiché per l’occhio umano rappresentano informazioni impossibili da utilizzare per un
ipotetico riconoscimento.
I robot mobili autonomi che incorporano funzionalità di IA aiuteranno a trasformare i luoghi di
lavoro in ambienti dinamici, guidati dai dati.Le scansioni di percorso e le variabili acquisitetramite
sensori del singolo robot o da sensori remoti saranno condivise in tempo reale tra i robot della
flotta. Grazie a questo modello di condivisione dei dati ogni robot ha essenzialmente accesso ai
sensori di ogni altro robot o telecamere fisse che gli forniranno una visione molto più dettagliata
dell’ambiente. Questo processo permetterà alla flotta di robot di prendere decisioni sugli itinerari o
di conoscere eventuali ostacoli consentendo una pianificazione di percorso più efficiente.
L’innovazione è il futuro dell’uomo
Nel processo di ammodernamento dell’industria,si sta percorrendo la stessa strada, si stanno
vivendo le stesse emozioni e preoccupazioni che hanno caratterizzato tutti i profondi cambiamenti
registrati agli inizi del secolo scorso. Molti dubbi, a volte gli stessi pensieri scettici e pessimistici
verso le prime applicazioni di automazione fanno parte ora come ieri di questo lungo percorso.È
purtroppo vero: alcune mansioni andranno a scomparire, ma si deve pensare che altre, finora
difficili da immaginare, nasceranno. L’automazione e la tecnologia di oggi sono molto differenti
rispetto al passato, l’adozione mirata sarà infatti in grado di offrire numerosi vantaggi e generare
valore. Avremo luoghi di lavoro più sicuri e probabilmente più vivibili poiché robotica e
automazione assolveranno i compiti più gravosi, talvolta pericolosi e meno redditizi. Un ambiente
lavorativo gradevole e sicuro, unito alla produttività aumentata grazie alla robotica,costituisceun
fattore fondamentale che per un’azienda puòfare davvero la differenza. Le risorse potranno
dedicarsi a mansioni più gratificanti o laddove sia necessaria la gestione e valutazione
esclusivamente umana. Ricordiamoci che lo “human factor”ben difficilmente potrà essere sostituito
dall’IA, l’uomo sarà sempre al centro e dovrà assolvere la progettazione e gestione di macchine
sempre più “pensanti”.